Amazon, dipendenti mediante sciopero nel Black Friday: salari da fame e condizioni di lavoro assurde

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Amazon, il colosso del commercio online, ha fatto da apripista a un’altra ondata di proteste dei lavoratori. Il 24 novembre, in contemporanea con il Black Friday, i dipendenti dell’azienda si sono riuniti in circa trenta Paesi per far sentire la loro voce a favore della causa.

I lavoratori hanno denunciato l’impossibilità di guadagnare un salario sufficiente a coprire le spese di base, le condizioni di lavoro assurde, la mancanza di rispetto per la loro salute e sicurezza, gli orari di lavoro eccessivi e la mancanza di stabilità del lavoro.

L’iniziativa è stata promossa da Verdi, un’organizzazione non governativa con sede in Germania, che ha raccolto una grande quantità di testimonianze da parte di lavoratori aderenti all’organizzazione.

In particolare, i lavoratori hanno espresso profonda preoccupazione per le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti, la mancanza di diritti e di condizioni di lavoro dignitose. Al centro delle loro lamentele vi è l’enorme pressione a cui sono sottoposti, come l’obbligo di lavorare fino a 16 ore al giorno senza pause. Inoltre, i lavoratori hanno denunciato la mancanza di un salario sufficiente a coprire le spese di base.

Inoltre, i lavoratori hanno anche denunciato la mancanza di diritti fondamentali, come il diritto al riposo, alla salute e alla sicurezza, oltre alla mancanza di stabilità del lavoro.

Amazon, dal canto suo, ha sostenuto di fornire ai dipendenti tutti i diritti previsti dalla legge, nonché l’accesso a benefici come la sicurezza sociale, la formazione e i servizi di assistenza sanitaria.

Nonostante tutto questo, le proteste dei lavoratori non si sono fermate. I dipendenti hanno continuato a protestare in diversi Paesi, come la Germania, la Francia, la Spagna, l’Italia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.

Gli scontri tra Amazon e i suoi dipendenti hanno portato alla luce le condizioni di lavoro estreme a cui sono costretti i lavoratori, nonché le loro preoccupazioni per la mancanza di salari sufficienti a coprire le spese di base.

Le proteste hanno anche evidenziato come le pressioni dei lavoratori abbiano portato Amazon a introdurre dei cambiamenti, come ad esempio l’aumento dei salari in alcune aree.

Nonostante ciò, i lavoratori hanno fatto sapere che le loro richieste non sono state ancora soddisfatte, esponendo le loro preoccupazioni in merito alla mancanza di diritti fondamentali e di condizioni di lavoro dignitose.

Per tutti coloro che credono nei diritti dei lavoratori, le proteste dei

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